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giorno #30

  • Immagine del redattore: Giada Lavatelli
    Giada Lavatelli
  • 9 apr 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Il lievito scarseggia, lo so. E so che molti si stanno cimentando nella produzione del lievito madre [occhio, eh]; l'inconveniente è che il lievito madre, prima di essere sufficientemente equilibrato ed in forze per essere usato, impiega una settimana almeno; quindi nel frattempo, come fare a razionare le scorte di lievito di birra?


Potete utilizzare il cosiddetto "crescente", cioè la pasta di riporto dell'impasto del pane: ne conservate in frigo, che ne so, 50g e l'indomani ci impastate 500g di farina per la pagnotta nuova, dalla quale conservate 50g di impasto per la pagnotta successiva, e via così. L'inconveniente, in questo caso, è che il crescente è un po'imprevedibile, anche più del lievito madre, se non potete controllare molto bene le temperature cui lo sottoponete.


Oppure, se come me, siete dei vincenti sfaticati, nel senso che preferite la soluzione più semplice per il risultato migliore [e non ci trovo nulla di sbagliato], potete provare a fare un impasto diretto a lunga maturazione.


Cioè, fondamentalmente, riducete veramente al minimo il quantitativo di lievito (parliamo di 3g per 1kg di farina) e impastate la sera prima.


Io mi ci sono fatta una focaccia, ma con la stessa procedura, riducendo l'acqua e l'olio, magari sostituendo una percentuale di farina con la semola, ci si può fare tranquillamente il pane. Vi do le mie mini-dosi per la mia mini-focaccia:


250g farina (è meglio usare una farina forte, quindi sopra i 250W. Io avevo solo una farina per tutti gli usi che mi sono fatta andare bene, e il risultato è stato tutto sommato discreto)

200ml di acqua (a me piacciono particolarmente gli impasti molto idratati, ma se siete neofiti vi consiglio di non andare oltre i 170ml)

1g di lievito di birra

10g di sale

25g di olio di oliva


Sciogliete il lievito nell'acqua (è molto poco, conviene scioglierlo) e versate, impastando, dentro alla farina con il sale. A impasto liscio aggiungete l'olio.


Spostate in una ciotola leggermente unta, coprite con la pellicola e fate lievitare un'ora a temperatura ambiente.


Trascorso questo tempo mettete la ciotola in frigorifero e andate a dormire.


Al mattino, trascorse almeno otto ore [beati voi se le riuscite a dormire tutte attaccate], prendete in braccio il gatto, togliete la ciotola dal frigorifero e fatela acclimatare tra i 30 minuti e l'ora.


Ungete una teglia e trasferite l'impasto. Stendetelo schiacciandolo e, una volta steso per bene, fate lievitare almeno tre ore; per sapere se l'impasto è lievitato bene premeteci leggermente un dito: se l'impasto non "risale" nell'impronta, allora potete cuocere la focaccia (con una farcitura oppure no) a 200° ventilato o 210° statico per una quindicina di minuti o fino alla doratura che preferite.


Io, che gradisco i condimenti leggeri, l'ho fatta con cipolle, acciughe e olive. Artù è stato molto interessato alle acciughe.







 
 
 

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